Insomma, anni fa, come alcune mie colleghe di università, tenevo un blog. Era un blog molto cinico, minimal, che parlava quasi solo di libri, cinema e musica. L'ho chiuso tempo fa, ma non nego di aver stampato ogni singolo post, ogni immagine e di riguardarli e rileggerli ogni tanto, era la mia creazione, ne ero fiera, volevo diventare una giornalista, di quelle che girano il mondo e fanno reportage, di quelle che insultano velatamente e con grazia i capi di stato dementi, di quelle che intervistano le scrittrici, di quelle che scrivono. era scritto bene, ma non era studiato. Scrivevo. Perche quello era il mio scopo nella vita: le parole.
Poi, come sempre, la vita cambia, la passione non paga e tu non hai tutto quel talento che credevi, hai solo molta fantasia ma anche delle scadenze e sei fuori corso. Troppo fuori corso, una sfigata insomma.
Allora ecco li che azzeri tutto e ti metti a fare la commessa, ma continui a sognare e a cercare di fare, per quanto ti è possibile, quello che ti piace tanto.
Scrivere.
Perche c'è sempre qualcosa da dire, da inventare, ci sono sempre quelle immagini che ti rimangono incastrate tra lo stomaco e la testa, ma non riesci a raccontarle perché si fermano in gola, o sulla punta delle dita e quindi non riesci a pronunciarle o a digitarle.
Questa è la mia seconda volta ufficiale (di quelle ufficiose ne parlerò. Forse.) Spero di non regalarmi un'altra delusione.
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