mercoledì 25 luglio 2012

Once Upon A Time





Meno sai meglio stai...


Perle di saggezza e immagini eloquenti. Sguardi trasparenti e nuove sensazioni.

La vita è una ruota che gira, a volte è veloce, cosi furiosamente veloce che ti senti come quando per la prima volta sali sulle montagne russe, l'adrenalina impazza nelle vene, l'iperventilazione ti cattura e ti solletica un senso di onnipotenza che scatena i sorrisi. I grandi sorrisi, le enormi risate, rumorose, che sembrano tuoni, dai quali fuggi ma che ti affascinano e li cerchi, li vuoi, li desideri. Scosse di adrenalina che ti percorrono e percuotono i nervi che da bravi, di rimando, rilasciano felicità. Eccitazione. poi tutto tace, torna il sereno. La calma. Il silenzio. E se sei fortunato rivedi subito il sole, oppure vaghi con le nubi, ancora cariche di elettricità che però si allontana da te, silenziosamente e inesorabilmente. Incauta ti dici che i temporali torneranno e che le scosse che tanto ti piacevano saranno di nuovo li a scaldarti il sangue. Le aspetti. Le cerchi. Le vuoi.
In fondo ogni fine porta un inizio, ogni lasciata è una nuova presa e attendi. Attendi le nuove scariche e le nuove risate.Vaghi cieca nella desolazione delle tue perdite. Piangi sensazioni che non sapevi di avere e sconvolgi il tuo cervello facendo i conti col tuo corpo. Riduci a brandelli la tua dignità lontano da tutti, desideri di non vedere più il mattino perché tu il tuo oro ce l'avevi, scalci sbraiti e massacri la tua anima per essere stata cosi poco reattiva in passato, soffochi tutte le tue urla col pugno del cinismo, eviti di nutrirti perché non vuoi sentire il sangue che scorre nelle vene, che arriva al cervello, che ti fa pensare. Arrivi a proteggere gli altri de te stessa perché sei marcia dentro, piena di rancore, di odio, di cattiveria e di oblio. Ti ribelli a Dio, lo aggredisci e gli poni quesiti che non troveranno mai risposta, sei talmente piena di vuoto che straripi lacrime amare dagli occhi senza neanche rendertene conto. Odi la vita, odi quello che hai avuto e chi te l'ha dato, chi te l'ha fatto scoprire, vorresti non aver mai vissuto...
 E poi succede qualcosa: all'inizio non ti rendi conto, non comprendi cosa sia, pensi siano solo solo smorfie, spasmi muscolari che tirano la bocca e la fanno apparire come una mezza luna, non te ne accorgi, perché sono involontarie, sono riflessi di ricordi lontani. Poi realizzi che i ricordi sono per definizione qualcosa che rimanda al passato, situazioni che non torneranno più e che, in qualche maniera, ti hanno dato l'ennesima lezione di vita. Solo in quel momento, nel momento in cui prendi coscienza che gli spasmi ti danno l'energia necessaria per ricominciare a respirare, inizi a cercare una superficie riflettente, non ancora uno specchio, perché sei cambiata cosi tanto che hai paura di conoscere la nuova te, ma sei curiosa di sapere come sarà il tuo prototipo di persona. Nuovo di zecca. Ti avvicini lentamente, timorosa di non piacerti e di scottarti di nuovo, mezzo passo dopo l'altro, lo sguardo basso perché, oh, mica è semplice! e più ti avvicini più senti qualcosa che si muove dentro di te, quella strana sensazione che ti riporta al vissuto, quel tremolio, seppur debole, in un punto indefinito del corpo; saranno le braccia? La testa? Gli occhi? Le gambe? Cominci a cercare, accarezzi  delicatamente il tuo corpo con la paura che ti attanaglia le viscere, le dita tremano e i polpastrelli si ritraggono non appena iniziano a sentire il calore che emana la tua stessa pelle. Ti fai coraggio, respiri, deglutisci e con la delicatezza di una mamma che accarezza per la prima volta la sua creatura tu riesci a percepire il tuo corpo, i tuoi capelli, poi i tuoi occhi, ancora chiusi che tremano anch'essi, il tuo respiro, che ti accorgi essere caldo, scivola sul palmo e quasi ti sveglia da questo sogno ma continui! Prendi forza e avvicini  gli indici e i medi alle labbra, sfiori quella mezza luna che ti sembra socchiusa in un ghigno di pace. tremi ancora e questo ti rende consapevole di essere viva. provi a socchiudere gli occhi e il cuore inizia a rullare, forse non sei ancora pronta o forse sei solo vigliacca o forse le convinzioni sociali... Ma dentro di te lo sai, una nuova percezione inizia a muoversi e tu la lasci li, la custodisce il seno e sfiori anche quella parte di te, non vuoi perderti niente vuoi sentire quel tremore e mentre con una mano ti tieni lo stomaco con l'altra senti il viso contorcersi, le guance ritrarsi e in testa il silenzio dei pensieri da vita a un rumore assordante e piacevole come una cascata e profumato, come il mare d'autunno o i prati verdi d'Irlanda. Inizi a percepire la voglia di volerne di più, ritrovi immagini sbiadite di sirene, di fate, strofe di canzoni che si accavallano e prendono forma su bocche altrui, odori di lenzuola pulite e solletico di moquette tra le dita dei piedi. Le labbra stanno già contraendosi per scoprire i denti, ma non vuoi sorpassare questo momento, vuoi godertelo fino in fondo e tremi ancora e timidamente proteggi quella smorfia che  ancora stai sfiorando con la mano. L'attimo primordiale della percezione. Il tuo primo, nuovo sorriso. 

1 commento:

  1. Come sempre un post meraviglioso scritto con il cuore,mi piace sempre tanto leggere quello che scrivi xke lo fai in modo eccelso!dovresti provare a scrivere un libro ma forse questo già te l'hanno detto e tu hai pensato che ti prendevano in giro!sei brava a scrivere!stai cercando di tornare a vivere ma è difficile!il passato non si dimentica facilmente!e lui come sta?se ti ha dato tanto hai mai pensato che forse potrebbe ancora darti tanto?ricorda gli sbagli si fanno ma c'è sempre un modo per risolvere!spero di leggere presto un tuo nuovo post.ciao

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