lunedì 24 settembre 2012

umori discordanti

Questa è una cosa che ho scritto circa 2 settimane fa. L'ho appuntata sull'ipod e poi l'ho lasciata li. Credo descriva appieno la mia lunaticità non che lo schifo nei confronti della società.



Da grande voglio fare l'osservatrice. Nulla a che vedere con l'amazza vampiri ne con i cacciatori di talenti, io voglio osservare e fare tesoro di quello che vedo. Che poi e una cosa che ho sempre fatto fin da bambina, osservare cose e persone, immaginare le loro vite o funzioni al di fuori di quel momento specifico, come ogni loro espressione o azione potesse modificare una situazione o addirittura l'interlocutore o semplicemente un'altra persona che in quel momento si trovava ad osservarli. Come adesso del resto. Sono seduta su una panchina, in un parco, e osservo: tredicenni in amore, amanti della fotografia, coppie consolidate, fidanzatini che si scambiano sguardi amorosi che eloquiscono pensieri tanto importanti quanto effimeri, il cane che chiuso nel recinto corre spensierato godendosi quel barlume di finta libertà e di rimando un piccione osserva la scena appollaiato sul ramo di un platano per poi darla in barba al quadrupede e volare via... 

Volare via, spiegare le ali, aprire il paracadute, mettere in moto il cervello, correre velocissimi e non curarsi del vento che scansa i capelli dalle orecchie. Lasciarsi andare alla vita e VIVERLA appieno. Questo voglio imparare dalle mie osservazioni. Come si vive e come si affronta l'esistenza. Oppure arrivare a capire perché le persone non si lavano le ascelle porca miseriaccia lurida!!!!! Oppure perché mi rompono i coglioni mentre tento di scrivere qualcosa di sensato manmaggia il clero pervertito!!! Quanto mi fate incazzare masse informi di ciccia molliccia
Sostenuta da scheletri sbriciolati e crani talmente vuoti che potrebbero essere occupati coattamente da primati circensi dediti a sodomia e autoerotismo secrazionLe che allo stato della vostra vergognosa demenza potrebbe solo disinfettare le vostre schifosissime pareti cerebrali. Io vi odio non siete altro che carne da macello siete la vergogna del vostro genere stesso siete la sottospecie di voi stessi e meritate le vostre carni flaccide le vostre carie e l'odio incontrastato di dio onnipotente. Siete il frutto di un clistere fatto ad un elefante indiano. Siete la cacca di un chiwawa californiano pestata da un obeso capitalista politico statunitense. Manco le mosche vi si posano sopra. Fate troppo schifo. Usate gli avverbi con la convinzione di sembrare più intelligenti e invece allungate una zuppa già pregna di niente. Lo schifo di voi stessi. Non meritate neanche di essere ricordati. L'oblio e l'angoscia senza fine vi meritate. Vivete per ovviare alle aspettative di individui più meschini di voi e date un senso a schifosi agglomerati di rumori insulsi messi insieme da pseudo musicisti. Siete spettatori ignoranti di un quadro post moderno in cui millantate di vedere un significato profondo. Non meritate di aver vissuto la spensieratezza fanciullesca che vi e stata tanto generosamente regalata e che avete sprecato allenando i pollici su consolle che hanno infradiciato le vostre anime un tempo docili.. Vivete col terrore di apparire e non godete della bellezza di una nuvola o dei mille verdi delle foglie degli alberi. Sbadigliate di noia ma il vostro cervello non ossigena e non ve ne rendete neanche conto. Meritate le vostre vite piatte e le vostre inevitabili morti accidiose. E io odio me stessa più di quanto odi voi per il solo motivo di darvi a questa importanza..

Devo segnarmi in palestra.

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